Capita, a volte, di ricevere sorprese molto sgradevoli per posta. Ad esempio una bolletta pazza con importi altissimi. Questo accade spesso con le bollette di conguaglio, che arrivano una volta all’anno e che includono i consumi non fatturati nelle bollette precedenti.
Ma attenzione, prima di far scattare l’allarme, verifica che si tratti effettivamente di una bolletta di conguaglio e non di un errore di fatturazione.
Nel secondo caso puoi scrivere al tuo fornitore per chiedere spiegazioni.
Che cos’è un Conguaglio?
La definizione contabile di Conguaglio è: operazione di pareggio tra due partite, in base all’importo totale dovuto e a quanto è già stato pagato. Per estensione, somma con la quale si salda il dovuto per ripristinare il pareggio. Etimologia: dal latino “aequus”, “uguale, piano, equo”.s.m.
Come dimostra anche l’etimologia, il conguaglio è un importo dovuto per pareggiare i conti con il fornitore. Concretamente il pareggio avviene perché spesso i consumi sono stimati invece che effettivi. L’importo dipenderà quindi dai volumi consumati ma non fatturati e valorizzati secondo le condizioni determinate dalla tariffa dell’utenza.
Conguaglio: le uniche cause di una bolletta troppo alta?
- Hai un’offerta inadeguata per il tuo profilo di consumo. Ad esempio, hai attiva una tariffa monoraria quando ti converrebbe attivare un’offerta bioraria e viceversa;
- Non hai mai inviato l’autolettura: ovvero effettuare autonomamente la lettura del contatore di luce o gas e comunicarla al fornitore, nel periodo di tempo da lui indicato. In questo modo eviterai le bollette di conguaglio;
- L’efficienza energetica della tua abitazione è troppo bassa;
Come riconoscere un errore di fatturazione
Il conguaglio nelle bollette è sempre una cosa spiacevole e quando c’è un errore nei calcoli il dispiacere è maggiore. Nella nuova versione delle bollette 2.0 il conguaglio è indicato nella voce dei ricalcoli. Quando c’è una differenza tra i consumi stimati fatturati e quelli effettivi ecco che arriva il conguaglio. Quando c’è stato un errore ed il conto è sbagliato è bene rivolgersi al fornitore per chiedere una rettifica della bolletta. In effetti, è possibile che la maxi bolletta sia il frutto di un errore di fatturazione. Le cause più comuni di errore sulla bolletta sono:
- bolletta già pagata, allo stesso fornitore o ad un altro fornitore;
- servizi non richiesti;
- consumi sbagliati.
In questi casi, quando c’è un errore sulla bolletta, conviene contattare il fornitore per rettificare il problema. Non è piacevole, ma almeno non devi pagare la bolletta! Se invece si tratta di un conguaglio molto elevato, l’importo indicato è dovuto al fornitore. Per evitare che accada di nuovo conviene capire le cause e minimizzare i rischi.
Per prima cosa dobbiamo accertarci che l’errore sia effettivamente reale. Se non sei sicuro della svista puoi rivolgerti ad un’associazione dei consumatori per far analizzare la bolletta e i calcoli eseguiti. Molto spesso è difficile capire con esattezza il conto nella bolletta, con la differenza tra i chilowattora consumati realmente e quelli già fatturati in passato.
L’Autorità scende in campo
Di fronte ai numerosi problemi riscontrati dai consumatori di energia, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato hanno avviato procedimenti per regolare la situazione sul fronte della fatturazione e della gestione dei crediti da parte dei fornitori. Infatti, anche nomi noti, come per esempio Enel, Acea e Eni, sono finiti nel mirino delle Autorità per alcune delle loro pratiche, tra cui la fatturazione su consumi stimati invece di quelli misurati, ritardi nella gestione dei pagamenti e dei crediti maturati da parte dei consumatori. Problemi non interamente imputabili ai fornitori, che devono fare i conti con contatori non elettronici o diffettosi, ma gestiti a scapito degli interessi dei loro clienti.