Bollette e morosità: i debiti sulle bollette non pagate da oltre due anni cadranno in prescrizione. Questo il risultato dell’integrazione alla legge di bilancio 2020 (n. 160 del 2019) imposta da ARERA. Per onor di cronaca sottolineiamo che è, però necessario, fare attenzione alle informazioni riportate in bolletta. Di seguito i dettagli sulla delibera di ARERA.
La nuova delibera dell’ARERA, impone ai fornitori di figurare in bolletta ogni informazione relativa alla prescrizione delle morosità oltre un certo periodo.
Morosità e prescrizione: Cosa è cambiato?
Prima di questa novità la situazione era diversa:
la prescrizione per morosità sui consumi riferiti a oltre 2 anni non comprendeva i casi dove certa la responsabilità dell’utente.
Gestori e venditori avevano l’obbligo di emettere fatture separate per consumi relativi a morosità di oltre 2 anni. O, in alternativa inserire voci distinte all’interno della bolletta, a garanzia della trasparenza.
Prescrizione per i debiti in bolletta superiori a due anni
Con delibera del 26 maggio 2020 (184/2020/R/COM) l’ARERA ha pubblicato le integrazioni e modifiche alla legge 160 in materia di fatturazione di importi riferiti a consumi risalenti a più di due anni. Le nuove disposizioni sulla fatturazione di questo tipo di morosità prevedono delle modifiche e integrazioni nelle comunicazioni testuali inserite in bolletta, in particolare:
l’Autorità ha richiesto che sia specificato in fattura che i consumi riportati siano risalenti a più di due anni e che possono non essere pagati in base alla legge di bilancio 160/2019.
Nella comunicazione in bolletta deve essere indicato che l’utente deve comunicare la volontà di eccepire la prescrizione relativamente agli importi segnalati in bolletta.
Deve essere segnalata la possibilità di compilare un modulo con i dati personali e le informazioni richieste per comunicare la volontà di eccepire la prescrizione relativa alla morosità.
Un passaggio significativo della delibera ARERA del 26 maggio 2020 184/2020/R/COM L’articolo 3, comma 2, riporta la dicitura che i fornitori dovranno riportare in bolletta (lettera a): “La presente fattura contiene importi per consumi risalenti a più di due anni, che possono non essere pagati in applicazione della Legge di bilancio 2018 (Legge n. 205/17) come modificata dalla Legge di bilancio 2020 (Legge n. 160/2019). La invitiamo a comunicare tempestivamente la Sua volontà di eccepire la prescrizione relativamente a tali importi, ad esempio inoltrando il modulo compilato presente in questa pagina ai recapiti di seguito riportati [indicare i recapiti].”
Dovrà, dunque, essere l’utente a segnalare di non voler pagare i debiti pregressi superiori ai due anni precedenti.
La delibera ARERAPer entrare nel dettaglio della Deliberazione del 26 MAGGIO 2020 184/2020/R/COM l’Autorità ha messo a disposizione degli utenti la delibera in formato PDF. All’interno sono esplicitati tutti i passaggi relativi alle modifiche e integrazioni alla legge e le indicazioni fornite ai gestori per la corretta segnalazione in fattura delle modalità di prescrizione.
Alla luce delle integrazioni fornite dall’Autorità, i consumatori dovranno dunque fare molta attenzione a tutte le informazioni riportate in bolletta in modo da poter seguire la procedura richiesta per eccepire la prescrizione del debito.
Si è sempre più diffuso lo smart working fra i dipendenti in Italia, complice la diffusione del Coronavirus e le conseguenti misure prese tramite il DPCM del 1° marzo 2020. Ci sono molteplici benefici da questo tipo approccio lavorativo. Non solo economicamente parlando e riguardano tutte le parti, sia azienda che lavoratori. In primis il tempo, ma anche il costo e l’eventuale inquinamento risparmiato per gli spostamenti.
Ma lavorare da casa quanto ci costa? Calcoliamo insieme il surplus di spesa per l’energia elettrica consumata lavorando da casa.
I Costi dello Smart Working: lo studio di Selectra
Quanto costa al lavoratore lo smart working? Quanto paghiamo in più ogni mese di energia elettrica restando a casa tutto il giorno?
Dallo studio dei dati è emersa una risposta. Per avere un’idea del costo sostenuto dai lavoratori in questo periodo si sono fatti calcoli del consumo elettrico di dispositivi comunemente utilizzati da dipendenti in smart working: Portatili, schermi e modem.
Il tutto considerando la circostanza attuale che costringe anche bambini e studenti a stare a casa, misurando anche il consumo anche di una TV e due computer portatili.
I misuratori di corrente sono stati fondamentali per rilevare i consumi e ottenere i kWh consumati dai dispsotivi.
Considerando un costo dell’elettricità pari a 0,20 €/kWh, di riferimento per un cliente domestico tipo ne risulta che:
È quindi emerso che il consumo dei dispositivi più comuni è molto basso (circa 11 €cent al giorno). Lavorare da casa, insomma, costa poco circa due caffè a settimana, molto meno di quello che risparmiamo in caffè lavorando in smart working. Ovviamente i consumi dipendono anche dalla potenza e l’utilizzo del pc.
Bollette: taglio per le piccole e medie imprese. Sarà di competenza dell’Arera la rimodulazione delle componenti fisse per le utenze non domestiche connesse in bassa tensione. Coinvolte 3,7 milioni di Pmi.
L’intervento per i clienti non domestici, annunciato con il decreto rilancio, riguarderà almeno 3,7 milioni di Pmi colpite economicamente dall’emergenza Coronavirus. Si parla di un taglio da 600 milioni per le bollette delle piccole e grandi imprese. La misura ricalca la proposta contenuta nella segnalazione inviata a Governo e Parlamento dall’ARERA verso fino aprile.
Il ruolo svolto dall’Autorità
L’intervento punta ad alleggerire i costi sostenuti dalle aziende colpite direttamente o indirettamente dal Covid-19 e costerà 600 milioni di euro alle casse pubbliche. Spetterà all’Arera, secondo il Decreto, stanziare, tramite provvedimenti, la riduzione della spesa per le utenze elettriche non domestiche connesse a bassa tensione per quanto riguarda maggio, giugno e luglio. Riguarderà principalmente la quota fissa della bolletta delle piccole e medie imprese. In poche parole le voci di “trasporto e gestione del contatore” e “oneri generali di sistema”, ovvero ogni componente pagata in bolletta a copertura dei costi per attività di interesse generale per il sistema elettrico nazionale.
Come verrà determinato il taglio
Sarà l’Autorità a rimodulare queste voci «senza aggravi tariffari per le utenze interessate e in via transitoria». In modo da preventivare un risparmio «parametrato al valore vigente nel primo trimestre dell’anno, delle componenti tariffarie fisse applicate per punto di prelievo». In altri termini, l’Arera avrà il compito di rideterminare le attuali quote fisse relative alle tariffe di rete e agli oneri generali per tutti i clienti domestici alimentati a bassa tensione. Per i soli utenti con potenza disponibile superiore a 3,3 kilowatt (solitamente piccoli esercizi commerciali, artigiani, professionisti, servizi e piccoli laboratori), le componenti fisse saranno rimodulate. Saranno rimodulate in modo da diminuire la spesa applicando una potenza “virtuale” stanziata convenzionalmente a 3 kilowatt. Questo non comporterà ovviamente alcuna limitazione ai prelievi delle Pmi interessate.
Bollette: taglio. I 600 milioni necessari
Per attuare l’intervento, il decreto rilancio dispone che il ministero dell’Economia versi i 600 milioni in due tranche sul conto emergenza Covid-19istituito dall’Arera per la copertura delle misure emergenziali presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea): i primi 300 milioni entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento e i restanti 300 milioni entro il prossimo 30 novembre. Secondo le stime dell’Arera, la misura produrrebbe un taglio netto della bolletta, anche superiore al 70% per i clienti con 15 kilowatt di potenza impegnata.
In tanti hanno già pensato di adottare apparecchiature elettriche abbandonando il gas metano. In cucina la soluzione sono i piani cottura ad induzione: vediamone caratteristiche, vantaggi e svantaggi in relazione ai tradizionali fornelli a gas.
Rispetto alle tradizionali cucine a gas, quelle ad induzione funzionano con l’energia elettrica. In alcuni paesi è normalità impiegare in tutti le abitazioni la corrente per ogni fabbisogno energetico: cucina, riscaldamento per l’acqua calda. Anche in Italia tuttavia sempre più utenti stanno passando a questa soluzione.
Le tipologie di cucine elettriche
Le opzioni disponibili al giorno d’oggi sul mercato sono:
Piano cottura radiante tradizionale Sono i più economici, ma anche sempre meno utilizzati. La loro efficienza non è elevata rispetto alle altre tipologie: si scaldano lentamente e trattengono il calore per un periodo di tempo. Non è facile regolarsi con i tempi e questi piani e tendono ad ossidarsi.
Piano cottura elettrico in vetroceramica La corrente scalda una resistenza circolare che lo fa a sua volta con un piano in vetroceramica. Il sistema perde efficienza grazie ai vari passaggi di calore del processo (resistenza – piano – pentola). Rispetto al tradizionale è più facile da pulire e si scalda solo la zona di cottura (segnalata con una spia se accesa) e non tutto il piano.
Piano cottura alogeno Al posto della resistenza ci sono potenti lampade alogene che producono calore. Rispetto alla resistenza elettrica si ha una maggior efficienza poiché si tratta di luci infrarosse che consentono di arrivare alla temperatura desiderata più velocemente. Sono necessarie pentole con fondo liscio e opaco (un fondo lucido rifletterebbe la luce diminuendo il rendimento del processo). A volte si trovano nelle cucine in combinazione con le resistenze elettriche.
Piano cottura a induzione Rappresentano l’ultima evoluzione delle cucine, il calore viene generato direttamente nelle pentole e non viene disperso nell’aria o sul piano stesso. Scaldano molto velocemente e la superficie del piano rimane fredda.
Il piano cottura ad induzione attualmente è il più avanzato ed efficiente sistema di cottura elettrico presente.
Come funziona la cucina elettrica a induzione?
Prima di analizzare le caratteristiche ed i vantaggi della cucina ad induzione cerchiamo di capirne il funzionamento. Il fornello ad induzione non utilizza il gas metano, bensì viene azionato con l’energia elettrica. Il principio di funzionamento è completamente diverso rispetto agli altri sistemi come le cucine radianti o alogene.
Sotto al piano cottura in vetroceramica sono posizionate delle speciali bobine che generano un campo magnetico che si trasferisce direttamente alle pentole.
Il calore quindi arriva in maniera diretta alle pentole e si ha una notevole riduzione delle dispersioni di calore. Questo fa si che il rendimento dei piani ad induzione sia altissimo, arrivando al 90%. Per un confronto con il fornello a gas ricordiamo che il rendimento è intorno al 50%, a causa delle elevate dispersioni termiche. Il calore della fiamma infatti viene per la maggior parte sprigionato nell’ambiente circostante.
Per utilizzare la cucina a induzione sono necessarie particolari pentoleAlcune pentole, ad esempio quelle con il rivestimento in alluminio, pirofile in vetro, tegami in rame, ceramica o terracotta, non possono essere impiegate.
Hai una pentola e non sai se puoi usarla con la cucina a induzione? Puoi fare una semplice verifica: per constatare che sia adatta basta prendere una calamita e controllare che si attacchi al fondo della pentola!
Un altro aspetto positivo dell’induzione è la regolazione delle temperature, quasi tutti i piani cottura sono dotati di un display digitale che consente di regolare in maniera precisa la temperatura. A seconda del tipo di cottura che dovrai eseguire, puoi impostare la temperatura precisa con il massimo beneficio per la ricetta.
Il piano delle cucine a induzione rimane freddo intorno alla pentola e si attiva solo se questa è a contatto con la piastra. Il fornello ad induzione sfrutta il principio di induzione magnetica per fornire calore e riscaldare direttamente le pentole usate per la cottura.
La misura della larghezza per i piani a induzione in genere va dai 30 fino ai 90 cm, e il numero di fuochi. Questi possono essere 2 nei piani più piccoli fino ad un massimo di 5 (70-80 cm) o 6 fuochi nei piani più grandi (90 cm di larghezza).
Vantaggi della Cucina a Induzione
Vantaggi e svantaggi dei fornelli a induzione
Efficienza energetica: al giorno d’oggi quello ad induzione è il piano più efficiente con meno dispersioni: il suo rendimento arriva al 90%.
Sicurezza: il piano cottura non si scalda se non c’è una pentola sopra e non ci sono fiamme. Inoltre si evitano i rischi collegati al gas metano.
Velocità di cottura: la pentola raggiunge la temperatura richiesta in molto meno tempo. Si pensi che per far bollire un litro di acqua servono 8-9 minuti con il fornello a gas e 3-4 minuti con la cucina ad induzione.
Pulizia: il piano è tutto liscio quindi molto pratico da pulire e soprattutto si evitano le incrostazioni di cibo poiché rimane freddo.
Regolazione della temperatura: l’induzione permette di regolare la temperatura in maniera molto precisa rispetto al gas.
Design: la superficie in vetroceramica ha un design molto accattivante e moderno.
Svantaggi di una Cucina a Induzione
Costo: il piano ad induzione ha un costo più elevato rispetto a quelle a gas e si deve mettere in conto anche l’aumento inevitabile della bolletta della luce, tuttavia quella del gas sarà più leggera.
Potenza elettrica assorbita: utilizzando più zone cottura contemporaneamente è facile raggiungere la potenza impegnata classica da 3 kW e potrebbe essere necessario aumentarla.
Pentole apposite: per la cucina ad induzione servono delle pentole adatte con il fondo ferroso.
Le nuove abitazioni a bassi consumi energetici spesso non prevedono l’allaccio alla rete del gas metano e per le cucine l’induzione è spesso la soluzione ideale.
I consumi e la potenza elettrica necessaria per la cucina elettrica ad induzione
A differenza di quanto si possa immaginare le cucine ad induzione consumano meno dei tradizionali fornelli a gas. I tempi di cottura sono notevolmente ridotti e l’efficienza è superiore, riflettendosi sui consumi. Probabilmente con una cucina ad induzione sarà necessario aumentare la potenza impegnata standard di un’utenza domestica. Gli ultimi modelli hanno delle funzioni specifiche per una regolazione automatica della potenza dei fuochi. In questo modo quando accendiamo più fuochi contemporaneamente, si evita un consumo troppo alto limitandone la potenza.
Per chi ha un impianto fotovoltaico spostare i consumi verso l’elettricità può essere solo che un vantaggio. In realtà per chi preleva la corrente dalla rete con un discorso di ampio raggio dovremmo analizzare tutta la filiera energetica e considerare anche il rendimento delle centrali di produzione a monte.
La riforma della tariffa promuove i consumi elettrici
Analizzando consumi elevati e potenze elettriche è appropriato citare la riforma della tariffa elettrica, entrata in vigore da gennaio 2017 (l’ultimo step sarà attuato nel 2020). Tale riforma va proprio in questa direzione e abolisce:
la differenza tra tariffa D3 e quella agevolata D2 (che aveva il limite di potenza a 3 kW)
la progressività della tariffa, ossia il fatto che il costo del singolo kWh aumenta con il crescere dei consumi
Gli scaglioni disponibili per la potenza del contatore luce sono aumentati: iniziando sempre da 1,5 kW ma con scatti pari a 0,5 kW. Inoltre è diminuito il costo da pagare per aumentare la potenza.
La riforma della tariffa fa diventare più convenienti tecnologie efficienti ma con consumi elettrici più elevati, come le pompe di calore e le cucine ad induzione.
I consigli su come usare la cucina elettrica a induzione
Ecco i nostri consigli per utilizzare al meglio la cucina a induzione, riducendo al massimo gli sprechi e aumentando la sicurezza.
Simbolo induzione
Utilizzare solo pentole adatte e concepite apposta per la cucina ad induzione.
Utilizzare pentole il cui fondo corrisponde alla circonferenza della piastra. La piastra dovrebbe essere interamente coperta dalle pentole, che vanno posizionate al centro.
Non utilizzare pentole dal fondo ricurvo o difettose, anche se comunque si scaldano.
Non utilizzare utensili o mestoli in metallo, per evitare che correnti derivate attraversino il corpo.
Sulle pentole adatte al piano ad induzione è mostrato l’apposito simbolo che sta ad indicare che il fondo è piatto e ricco di ferrite (magnetico).
Per coloro che sono abituati a cucinare sui fornelli a gas, l’impiego della cucina ad induzione è una rivoluzione. La modalità di cucinare e soprattutto le tempistiche della cottura sono diverse ed è quindi necessario adattare le proprie abitudini al nuovo fornello.
La cucina elettrica ad induzione è pericolosa?
Le cucine ad induzione generano dei campi magnetici ma non sono assolutamente pericolose. Tutte le cucine devono rispettare dei valori limite raccomandati dalla ICNIRP (Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti) per il campo magnetico generato a una distanza di 30 centimetri. Per ridurre sensibilmente l’intensità del campo magnetico a cui si è esposti è sufficiente mantenere una distanza di 5-10 centimetri dai fornelli.
Tuttavia per le persone con pace-maker o defribillatori è consigliato il parere del proprio medico sull’eventuale utilizzo di una cucina ad induzione.
Accade che la bolletta per le utenze sembri divergere dai consumi che crediamo di avere fatto e spesso lo è. Per levarci ogni dubbio ed evitare questa possibilità ognuno di noi può utilizzare il comodo e pratico strumento dell’autolettura.
Grazie all’autolettura ogni utente può rilevare in autonomia i propri consumi di luce e gas per comunicarli al venditore (entro la scadenza in bolletta). Così facendo, si evita di trovare costi stimati, attribuiti a partire dagli storici dei consumi, tra le spese.
Effettuare l’autolettura con costanza, non solo garantisce che le bollette siano corrette volta per volta, ma ci evita i fastidiosi conguagli semestrali o annuali, che possono essere talvolta molto salati.
Come prendere l’autolettura
Il contatore
La procedura di autolettura è semplicissima a prescindere dal tipo di contatore: che esso sia tradizionale o elettrico.
Nel caso di contatori tradizionali è sufficiente leggere e comunicare ogni cifra presente nella finestra trasparente del contatore di gas o luce (omettendo quello dopo la virgola perchè non rilevanti ai fini dell’autolettura).
Se si dispone di un contatore elettrico invece, è innanzitutto, necessario sapere se è a lettura multioraria o monorario. Per scoprirlo basta cercare l’informazione fra i dettagli della bolletta.
Nel caso dicontatori multiorari si dovrà prendere nota di tre serie numeriche diverse, relative a tre archi della giornata differenti, da comunicare inseguito all’operatore; per il monorario, invece, la lettura sarà una sola perché misura i consumi sull’intero arco della giornata.
La comunicazione dell’autolettura
Per comunicare il risultato è necessario avere a disposizione il numero utente oppure, in alternativa, il numero del proprio contratto.
Ogni fornitore di gas o energia elettrica dispone dei propri canali ai quali inviare la propria autolettura. In ogni caso vi è un numero verde al quale appoggiarsi ed un portale in cui eseguire un login attraverso i propri dati.
Entra nella sezione My Power di Power.it cliccandovi sopra.
Glossario dell’Energia: cos’è? Dal 1° gennaio 2011 l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, ha pubblicato il Glossario dell’Energia con lo scopo di rendere comprensibile la terminologia tecnica utilizzata nei documenti di fatturazione. Il Glossario dell’Energia contiene la spiegazione delle principali voci riportate nelle bollette di gas naturale ed energia elettrica.
Glossario dell’Energia dalla A alla Z:
A [Glossario dell’Energia]
Autolettura E’ il numero che compare sul display del contatore ad una certa data: viene rilevato direttamente dal cliente finale che lo comunica al fornitore, se quest’ultimo ha previsto questa possibilità.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
B [Glossario dell’Energia]
Bonus elettrico È uno strumento introdotto dal Governo e reso operativo dall’Autorità per l’energia, con la collaborazione dei Comuni, per garantire alle famiglie in condizione di disagio economico un risparmio sulla spesa per l’energia elettrica. Il bonus elettrico è previsto anche per i casi di disagio fisico, cioè per i casi in cui una grave malattia costringa all’utilizzo di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita.
Bonus gas È uno strumento introdotto dal Governo e reso operativo dall’Autorità, con la collaborazione dei Comuni, per garantire alle famiglie in condizione di disagio economico un risparmio sulla spesa per il gas. Il bonus vale esclusivamente per il gas metano distribuito a rete (e non per il gas in bombola o per il GPL), per i consumi nell’abitazione di residenza.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
C [Glossario dell’Energia]
Coefficiente di conversione È il coefficiente che converte il consumo misurato dal contatore, espresso in metri cubi, nell’unità di misura utilizzata per la fatturazione, cioè gli Standard metri cubi. La conversione con il coefficiente di conversione (C) è necessaria per far sì che tutti i clienti paghino solo per l’effettivo contenuto di energia del gas, un valore che dipende dalla pressione e dalla temperatura di consegna che variano a seconda che si tratti di una località di mare o di montagna. Ad esempio, se il consumo misurato dal contatore è 110 mc ed il valore del coefficiente C è 1,027235, gli standard metri cubi fatturati saranno: 110 x 1,027235 = 112,99585 Smc.
Commercializzazione al dettaglio Copre i costi relativi alla vendita al dettaglio, come ad esempio la gestione commerciale, i servizi al cliente ecc. Nei provvedimenti che fissano o modificano le condizioni economiche di tutela questa voce è tecnicamente denominata QVD e viene fissata e aggiornata dall’Autorità. La commercializzazione al dettaglio varia in base alla tipologia di contratto ed è composta da un valore fisso e da uno variabile legato ai consumi del cliente finale.
Commercializzazione vendita Copre i costi fissi di gestione commerciale dei clienti. Nei provvedimenti che fissano o modificano le condizioni economiche di maggior tutela questa voce si chiama PCV (“prezzo commercializzazione vendita”) ed è fissata dall’Autorità sulla base dei costi sostenuti mediamente da un operatore del mercato libero.
Componente di dispacciamento Si applica sia ai clienti che hanno diritto al servizio di maggior tutela, sia ai clienti domestici e alle PMI passati al mercato libero. È composta da una parte fissa accreditata al cliente indipendentemente dai suoi consumi (che compare con segno -) e da una parte variabile che viene addebitata al cliente in proporzione al consumo annuo (solo per i clienti residenti con potenza fino a 3 kW).
Componente di perequazione Questa componente, chiamata PPE nei provvedimenti dell’Autorità, serve per garantire l’equilibrio tra i costi effettivi di acquisto e dispacciamento dell’energia elettrica per il servizio di maggior tutela e quanto pagato dai clienti di quel servizio a partire dal 1º gennaio 2008. Non si applica ai clienti con contratti del mercato libero.
Componente Sd È un importo di segno negativo, quindi a beneficio del cliente finale, con il quale viene assicurato che sul cliente non ricadano gli oneri di stoccaggio del gas sostenuti da imprese del settore. È espresso in €/Smc.
Consumi fatturati (Luce) Sono i chilowattora (kWh) fatturati nella bolletta per il periodo di competenza. È possibile che vi sia una differenza tra i consumi rilevati e i consumi fatturati. Questa differenza può dipendere dal fatto che ai consumi rilevati vengano aggiunti consumi stimati o può dipendere dalla tipologia di offerta.
Consumi fatturati [Gas] Sono gli Smc fatturati nella bolletta per il periodo di competenza. È possibile che ci sia una differenza tra i consumi rilevati e i consumi fatturati. Questa differenza può dipendere dal fatto che ai consumi rilevati vengono aggiunti consumi stimati o può dipendere dalla tipologia di offerta.
Consumi rilevati (Luce) Sono i kilowattora (kWh) consumati fra due letture rilevate o autoletture; corrispondono alla differenza tra i numeri indicati dal display del contatore al momento dell’ultima lettura rilevata (o autolettura) ed i numeri indicati dal display del contatore al momento della precedente lettura rilevata (o autolettura).
Consumi rilevati [Gas] Sono i metri cubi consumati fra due letture rilevate o autoletture e corrispondono alla differenza tra il numero indicato dal display del contatore al momento dell’ultima lettura rilevata (o autolettura) ed il numero indicato dal display del contatore al momento della precedente lettura rilevata (o autolettura).
Consumi stimati Sono i consumi che vengono attribuiti, in mancanza di letture rilevate (o autoletture), sulla base delle migliori stime dei consumi storici del cliente disponibili al fornitore
Contatore elettronico gestito monorario È il contatore elettronico non ancora riprogrammato e quindi non in grado di misurare l’energia consumata nelle diverse fasce orarie o ore della giornata.
Contatore tradizionale È il contatore non elettronico che non è in grado di misurare l’energia né per singole fasce né per ora
Corrispettivo CMOR Può essere addebitato al cliente dall’attuale fornitore a titolo di indennizzo a favore di un precedente fornitore, per il mancato pagamento di una o più bollette da parte del cliente stesso. Infatti, nei casi in cui un cliente risulti moroso nei confronti di un precedente fornitore, quest’ultimo può chiedere un indennizzo – il corrispettivo CMOR – secondo quanto stabilito dall’Autorità. In questi casi, nella bolletta compare la scritta: “In questa bolletta Le viene addebitato per conto di un Suo precedente venditore il “Corrispettivo CMOR”, a titolo di indennizzo, per il mancato pagamentodi una o più bollette. Per ulteriori informazioni su tale corrispettivo si deve rivolgere al precedente venditore o chiamare il numero verde 800 166 654. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.autorita.energia.it”. Il CMOR viene fatturato nella parte della bolletta relativa agli oneri diversi da quelli dovuti per la fornitura di energia elettrica
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
D [Glossario dell’Energia]
Data di attivazione È la data da cui decorre la fornitura alle condizioni previste dal contratto. Generalmente non corrisponde alla data di firma del contratto, ma a quella di primo avvio della fornitura o in cui avviene il passaggio da un fornitore ad un altro. Può riferirsi anche alla data da cui decorre un subentro o la voltura, o alla data di rinnovo del contratto.
Data di attivazione della fornitura È la data dalla quale decorre la fornitura alle condizioni previste dal contratto. Generalmente la data di attivazione non corrisponde alla data di firma del contratto, ma a quella di primo avvio della fornitura o alla data in cui avviene il passaggio da un fornitore ad un altro. In alcuni casi, può essere riferita anche alla data da cui decorre un subentro o la voltura, o alla data di rinnovo del contratto.
Dispacciamento È la spesa per il servizio di dispacciamento, che garantisce in ogni istante l’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica. Nei provvedimenti che fissano o modificano le condizioni economiche di maggior tutela questa voce si chiama PD (“prezzo dispacciamento”) e viene fissata e aggiornata ogni tre mesi dall’Autorità.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
E [Glossario dell’Energia]
Energia È il costo di acquisto dell’energia elettrica. Nei provvedimenti che fissano o modificano le condizioni economiche di maggior tutela questa voce si chiama PE (“prezzo energia”) e viene fissata e aggiornata ogni tre mesi dall’Autorità. Nel prezzo dell’energia sono comprese le perdite di rete sulle reti di trasmissione e di distribuzione, salvo diverse e previsioni nei contratti di mercato libero. Per una definizione di perdite di rete si veda la sezione “Altre voci comprese nelle bolletta elettrica”
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
F [Glossario dell’Energia]
Fasce orarie Tutti i contatori elettronici installati e messi in servizio sono programmati per rilevare i consumi del cliente distinguendo la fascia oraria in cui questi avvengono (F1, F2, F3). Le fasce sono state definite dall’Autorità per l’energia.
Fascia F1 Dal lunedì al venerdì: dalle ore 8.00 alle ore 19.00, escluse le festività nazionali.
Fascia F2 Dal lunedì al venerdì: dalle ore 7.00 alle ore 8.00 e dalle ore 19.00 alle ore 23.00, escluse le festività nazionali. Il sabato: dalle ore 7.00 alle ore 23.00, escluse le festività nazionali.
Fascia F2+F3 Dalle 19.00 alle 8.00 di tutti i giorni feriali, tutti i sabati, domeniche e giorni festivi. Questa fascia oraria comprende cioè tutte le ore incluse nelle due fasce F2 e F3.
Fascia F3 Dal lunedì al sabato: dalle ore 00.00 alle ore 7.00 e dalle ore 23.00 dalle ore 24.00. La domenica e festivi: tutte le ore della giornata.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
I [Glossario dell’Energia]
Imposte (Luce) Le imposte sulla fornitura di energia elettrica sono: 1) imposta erariale di consumo (accisa): è applicata alla quantità di energia consumata; per i clienti con “uso domestico” è prevista un’agevolazione per la fornitura nell’abitazione di residenza anagrafica che ne riduce l’importo in caso di bassi consumi. 2) imposta sul valore aggiunto (IVA): è applicata sul costo complessivo del servizio; attualmente l’aliquota applicata alla fornitura di energia per “uso domestico” è pari al 10%; per i clienti con “usi diversi” è pari al 22%.
Imposte [Gas] Le imposte comprendono l’imposta erariale di consumo, l’addizionale regionale e l’imposta sul valore aggiunto (IVA). 1) L’imposta erariale di consumo (accisa) per gli “usi civili” tra cui gli usi domestici è diversificata per le due macro zone Centro Nord e Centro Sud (territori ex Cassa del Mezzogiorno) e cambia sulla base di 4 scaglioni di consumo: 0-120, 120-480, 480-1560, oltre 1560 Smc. 2) L’imposta erariale di consumo (accisa) per gli “usi industriali” ha un’unica aliquota per i consumi fino a 200.000 Smc. 3) L’addizionale regionale è determinata autonomamente da ciascuna regione a statuto ordinario tenuto conto dei limiti imposti dalla normativa generale sulle imposte. 4) L’imposta sul valore aggiunto (IVA), calcolata sulla somma di tutte le voci della bolletta comprese le accise, è, per gli usi civili (e quindi anche per gli usi domestici) del 10% per i primi 480 mc consumati, del 22% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse; per i clienti con “usi industriali” è del 22%, a meno che il cliente non faccia richiesta di applicazione dell’aliquota agevolata secondo i casi previsti dalla legge.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
K [Glossario dell’Energia]
kvarh È l’unità di misura dell’energia reattiva
kW È l’unità di misura della potenza. Nella bolletta la potenza impegnata e la potenza disponibile sono espresse in kW.
kWh È l’unità di misura dell’energia elettrica; rappresenta l’energia assorbita in 1 ora da un apparecchio avente la potenza di 1 kW. Nella bolletta i consumi di energia elettrica sono fatturati in kWh
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
L [Glossario dell’Energia]
Lettura rilevata È il numero che compare sul display del contatore ad una certa data (data di lettura); viene rilevato direttamente dal distributore che lo comunica al fornitore.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
M [Glossario dell’Energia]
Materia prima gas Copre i costi per l’acquisto della materia prima gas e per le attività necessarie a realizzarlo. Il principale riferimento per la determinazione del costo di acquisto del gas, dall’1 ottobre 2013, sono i prezzi che si formano sul mercato all’ingrosso. La voce comprende due componenti che nei provvedimenti che fissano o modificano le condizioni economiche di tutela sono tecnicamente denominate Cmem e CCR. La componente Cmem vene aggiornata ogni tre mesi dall’Autorità.
Mercato libero Dal 1° gennaio 2003, i clienti possono liberamente scegliere da quale fornitore acquisire l’energia. Chi esercita questo diritto, entra nel cosiddetto “mercato libero”. Nel mercato libero le condizioni economiche e contrattuali di fornitura di luce e gas gas naturale non sono fissate dall’Autorità ma concordate tra le parti.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
O [Glossario dell’Energia]
Offerta (Luce) È il termine commerciale del contratto offerto al cliente (ad esempio offerta Casa amica, oppure Energia facile, ecc.).
Offerta [Gas] È il nome commerciale del contratto offerto al cliente (ad esempio offerta Casa amica, oppure Energia facile, ecc.).
Oneri aggiuntivi Copre gli oneri aggiuntivi per la fornitura di gas. Nei provvedimenti che fissano o modificano le condizioni economiche di tutela questa voce è tecnicamente denominata QOA. Potrebbe non essere applicata ai clienti che hanno sottoscritto contratti di mercato libero.
Oneri aggiuntivi – compresi oneri di gradualità In alternativa, la bolletta potrebbe riportare un’unica voce che corrisponde alla somma delle due voci precedenti (Oneri aggiuntivi + Oneri di gradualità – in base alla scelta consentita al venditore sulle modalità di esposizione in bolletta delle voci relative a oneri aggiuntivi e di gradualità).
Oneri di gradualità Questa voce copre parte dei costi che i venditori sostengono per adeguare il portafoglio di approvvigionamento alle nuove modalità di calcolo del prezzo della materia prima. È composta da due componenti che nei provvedimenti che fissano o modificano le condizioni economiche di tutela sono tecnicamente denominate GRAD e Cpr. Le componenti hanno natura temporanea: la componente GRAD, che serve a garantire una gradualità nell’applicazione delle nuove modalità di calcolo dei prezzi, sarà applicata fino al 30 settembre 2016 e avrà valori decrescenti nel tempo. La componente Cpr copre le necessità di gettito del meccanismo per la rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento in vigore fino al 2016. Si applica solo ai clienti serviti nell’ambito del servizio di tutela.
Oneri diversi da quelli dovuti per la fornitura di gas Comprendono gli oneri diversi da quelli relativi ai servizi di vendita, di rete e dalle imposte, ad esempio, i contributi di allacciamento, il deposito cauzionale o gli interessi di mora. A seconda della tipologia, possono essere soggetti ad imposta sul valore aggiunto (IVA).
Oneri diversi da quelli dovuti per la fornitura di energia elettrica Comprendono gli oneri diversi da quelli per i servizi di vendita, di rete e dalle imposte. Sono, ad esempio, i contributi di allacciamento, il deposito cauzionale gli interessi di mora o il corrispettivo CMOR (si veda voce successiva). A seconda della loro tipologia, possono essere soggetti ad imposta sul valore aggiunto (IVA).
Oneri generali Gli oneri generali sono fissati per legge e vengono pagati da tutti i clienti finali del servizio elettrico; in bolletta sono compresi all’interno dei Servizi di rete. Sono destinati alla copertura di oneri diversi: 1) componente A3: promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate; 2) componente A4: finanziamento dei regimi tariffari speciali; 3) componente A5: finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo; 4) componente AS: copertura del bonus elettrico per disagio economico e/o fisico di cui al decreto interministeriale 28 dicembre 2007; 5) componente UC4: copertura delle integrazioni tariffarie alle imprese elettriche minori; 6) componente UC7: copertura delle misure e degli interventi per la promozione dell’efficienza energetica negli usi finali; 7) componenti A2 e MCT: smantellamento delle centrali nucleari e misure di compensazione territoriale
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
P [Glossario dell’Energia]
PDR È un codice composto da 14 numeri che identifica il punto fisico in cui il gas naturale viene consegnato dal fornitore e prelevato dal cliente finale. Il codice non cambia anche se si cambia fornitore.
Perdite di rete Sono le dispersioni naturali di energia durante il trasporto dell’elettricità dalla centrale elettrica al luogo di fornitura. Sono fissate in modo convenzionale dall’Autorità pari al 10,4% dell’energia prelevata: cioè, se per conto del fornitore vengono immessi dalla centrale nella rete di trasporto 110,4 kWh di elettricità, al Punto di prelievo (ad esempio nell’abitazione del cliente), ne arriveranno 100 kWh. Il prezzo dell’Energia può essere espresso al netto delle perdite di rete, o ricomprenderle. A seconda dei casi, le perdite di rete possono essere fatturate in bolletta con modalità diverse che non modificano il totale da pagare: Il prezzo dell’Energia fissato dall’Autorità è comprensivo delle perdite di rete ovvero rientra nella Modalità A.
POD È un codice composto da lettere e numeri che identifica in modo certo il punto fisico in cui l’energia viene consegnata dal fornitore e prelevata dal cliente finale. Il codice non cambia anche se si cambia fornitore.
Potenza disponibile È la potenza massima prelevabile, al di sopra della quale potrebbe interrompersi l’erogazione dell’energia a causa dello “scatto” automatico del contatore. Per i clienti con potenza contrattualmente impegnata fino a 30 kW la potenza disponibile corrisponde alla potenza impegnata aumentata del 10%.
Potenza impegnata È il livello di potenza indicato nei contratti e reso disponibile dal fornitore (tecnicamente si parla di potenza contrattualmente impegnata). È definita in base alle esigenze del cliente al momento della conclusione del contratto, in funzione del tipo (e del numero) di apparecchi elettrici normalmente utilizzati. Per la maggior parte delle abitazioni, e quindi dei clienti domestici, la potenza impegnata è di 3 kW.
Potere calorifico superiore Il potere calorifico superiore, rappresenta la quantità di energia contenuta in un metro cubo di gas a condizioni standard di temperatura e pressione. Indica l’energia fornita al cliente in un metro cubo standard di gas e serve per convertire il consumo di gas, espresso in metri cubi, in consumo di gas valorizzato in energia (grandezza rilevante per il cliente finale).
Prezzi monorari, biorari e multiorari Il prezzo dell’energia, sulla base del contratto di fornitura può distinguersi in monorario, biorario o multiorario. Il prezzo è monorario quando è lo stesso in tutte le ore del giorno; biorario quando varia in due differenti fasce orarie (F1 e F2+F3), multiorario quando varia in tre fasce orarie (F1, F2, F3).
Prezzi unitari (Luce) Sono i prezzi che il cliente paga per ciascun kilowattora di energia, kW di potenza o per unità di tempo (giorni, mese, anno).
Prezzi unitari [Gas] Il prezzo pagato dal cliente per ogni standard metro cubo o per unità di tempo (giorni, mese, anno).
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
Q [Glossario dell’Energia]
Quota energia Comprende i costi di acquisto dell’energia e dispacciamento sostenuti dal fornitore, espressi in €/kWh. Nella bolletta la Quota energia comprende l’Energia, il Dispacciamento, la Componente di dispacciamento (parte variabile) e la Componente di perequazione (solo per i clienti del Servizio di maggior tutela).
Quota fissa (Luce) Comprende tutti gli importi da pagare indipendentemente dai consumi. Generalmente l’unità di misura è €/cliente/mese. La Quota fissa comprende la Commercializzazione vendita e la Componente di dispacciamento (parte fissa) (si vedano le voci seguenti).
Quota fissa [Gas] Comprende tutti gli importi da pagare indipendentemente dai consumi. L’unità di misura è €/cliente/mese. Nella bolletta la Quota fissa comprende la parte fissa della Commercializzazione al dettaglio (si veda la voce seguente).
Quota potenza È l’importo da pagare in proporzione alla potenza impegnata. Si paga in euro/chilowatt/mese. Ad esempio se il cliente ha 3 kW di potenza impegnata ed il prezzo unitario è di 0,4278 €/kW/mese, ogni mese pagherà 3×0,4278=1,28 €.
Quota variabile (Luce) È l’importo da pagare in relazione alla quantità di energia elettrica trasportata sulla rete per soddisfare la richiesta di energia del cliente. L’unità di misura è espressa in €/kWh.
Quota variabile [Gas] Comprende tutti gli importi da pagare in base alla quantità di gas trasportata sulla rete per soddisfare la richiesta di gas del cliente. Si misura €/Smc.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
R [Glossario dell’Energia]
Residente Per i soli clienti domestici la tipologia di contratto si distingue ulteriormente tra residenti e non residenti, in base alla residenza anagrafica del titolare del contratto di fornitura. La e distinzione è rilevante per l’applicazione della componente di dispacciamento relativa ai Servizi di vendita, delle tariffe di rete e delle imposte.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
S [Glossario dell’Energia]
Scaglioni (Luce) In bolletta i kWh fatturati vengono ripartiti in scaglioni sulla base del consumo medio giornaliero del cliente; alcuni costi dell’energia elettrica infatti variano a seconda dei livello consumi. Ogni scaglione è compreso tra un livello minimo ed uno massimo (es: 0-1800 kWh; 1801-2640 kWh ecc).
Scaglioni [Gas] In bolletta gli Smc fatturati vengono ripartiti in scaglioni sulla base del consumo annuo del cliente; alcuni costi del gas infatti variano a seconda delle quantità utilizzate. Ogni scaglione è delimitato da un livello minimo ed uno massimo (es. 0-120 Smc; 121-480 Smc, ecc); un cliente che consuma 400 Smc in un anno pagherà, il prezzo previsto per il 1º scaglione per i primi 120 Smc consegnati; il prezzo previsto per il 2º scaglione per i restanti 280 Smc consegnati.
Sconto (Luce) Lo sconto è una riduzione di prezzo in valore assoluto (euro) oppure in percentuale rispetto ad un prezzo di riferimento. Lo sconto può essere applicato alla spesa complessiva al netto delle imposte o su una o più delle componenti (ad esempio sulla componente che si riferisce ai soli costi di acquisto e vendita dell’energia).
Sconto [Gas] È una riduzione di prezzo che può essere espressa in assoluto (euro) oppure in percentuale da scontare rispetto a un prezzo di riferimento. Lo sconto può essere praticato alla spesa complessiva al netto delle imposte o su una o più sue componenti parziali (ad esempio sulla componente che si riferisce ai soli costi di acquisto e vendita del gas).
Servizi di rete (Luce) Sono le attività che consentono ai fornitori (sia sul mercato libero sia nel Servizio di maggior tutela) di trasportare l’energia elettrica sulle reti di trasmissione nazionali e di distribuzione locali fino al contatore, per consegnarla ai clienti. In bolletta, gli importi per queste attività sono suddivisi in Quota fissa, Quota variabile e Quota potenza e coprono e i costi per i servizi di Trasporto, Distribuzione e Misura, nonché gli Oneri generali (vedi oltre).
Servizi di rete [Gas] I Servizi di rete sono le attività che consentono alle imprese di vendita (sia che operino sul mercato libero sia che forniscano il Servizio di tutela) di trasportare il gas sulle reti di trasmissione nazionali e di distribuzione locali fino al contatore del cliente. Gli importi da pagare per questi servizi si riferiscono ai costi sostenuti per i servizi di Trasporto, Distribuzione e Misura e nella bolletta sono suddivisi in Quota fissa e Quota variabile.
Servizi di vendita (Luce) Sono le diverse attività del fornitore per fornire l’energia elettrica al cliente finale (acquisto della materia prima, commercializzazione più eventuali costi di perequazione). Nella bolletta gli importi per questi servizi vengono suddivisi in Quota fissa e Quota energia (si vedano le voci seguenti).
Servizi di vendita [Gas] Sono le diverse attività svolte dal fornitore per acquistare e rivendere il gas al cliente finale e comprendono anche eventuali oneri aggiuntivi. Nella bolletta sono suddivisi in Quota fissa e Quota energia (si vedano le voci seguenti).
Servizio di maggior tutela È il servizio di fornitura di elettricità a condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’Autorità per l’energia. Il cliente domestico o le piccole imprese (PMI)1 sono servite in maggior tutela se non hanno mai cambiato fornitore, o se ne hanno nuovamente richiesto l’applicazione dopo aver stipulato contratti nel mercato libero con altri fornitori. Le condizioni del servizio di maggior tutela si applicano anche ai clienti domestici e alle PMI rimaste senza fornitore, per esempio in seguito a fallimento di quest’ultimo.
Servizio di tutela È il servizio di fornitura di gas a condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’Autorità. È rivolto ai clienti domestici e ai condomini con uso domestico con consumi annui non superiori a 200.000 Smc. Il cliente è servito nel Servizio di tutela se non ha mai cambiato fornitore dopo il 31 dicembre 2002 o se ha scelto, fra le proposte del fornitore, quella a condizioni regolate.
Smc Il contatore misura il gas in metri cubi (mc), ma in bolletta i consumi sono fatturati usando lo standard metro cubo (Smc), un parametro che esprime la quantità di gas contenuta in un metro cubo a condizioni di temperatura (15 Cº) e di pressione (1.013,25 millibar, cioè la pressione atmosferica) standard. Gli Smc si ottengono moltiplicando i metri cubi per un coefficiente di conversione (C), definito per ogni località secondo precisi criteri.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
T [Glossario dell’Energia]
Tipologia di contatore (Luce) Identifica la tipologia di contatore installato nel punto di prelievo (POD). Si distinguono contatori elettronici gestiti per fasce (EF), gestiti monorari (EM), gestiti orari (EO) e contatori tradizionali (T). La voce tipologia di contatore è presente in bolletta solo nel caso in cui il distributore abbia comunicato tale informazione al fornitore.
Tipologia di contatore [Gas] Indica le caratteristiche del contatore installato nel punto di riconsegna (PDR). Si distinguono contatori tradizionali (T) ed elettronici (E). La tipologia di contatore è presente in bolletta solo nel caso in cui il distributore abbia comunicato tale informazione al fornitore.
Tipologia di contratto (Luce) I contratti possono essere di vari tipi: A) il contratto per “utenza domestica” riferito a un cliente che utilizza l’elettricità per alimentare la sua abitazione, di residenza o meno, e le relative applicazioni (ad esempio le pompe di calore), i locali annessi o pertinenti all’abitazione, i punti di ricarica privata per veicoli elettrici, purché l’utilizzo sia effettuato con unico punto di prelievo per l’abitazione e i locali annessi (un solo POD e un solo contatore); B) il contratto per “utenza usi diversi” è riferito a un cliente che utilizza l’elettricità per usi diversi da quelli di cui al precedente punto (ad esempio per alimentare un negozio, un ufficio ecc).
Tipologia di contratto [Gas] Identifica i diversi tipi di contratto, a seconda che il punto di riconsegna sia riconducibile a: A) “cliente domestico”, ossia una persona fisica, che utilizza il gas da un unico punto di prelievo (un solo PDR e un solo contatore) per alimentare un’abitazione e i locali annessi o pertinenti all’abitazione; B) “condominio con uso domestico”, ossia il punto di riconsegna che alimenta un intero edificio, diviso in più unità catastali, in cui ci sia almeno una unità abitativa con utilizzi analoghi a quelli di un cliente domestico. Il contratto può anche essere intestato ad una persona giuridica a patto che svolga le funzioni di amministratore del condominio e non sia una società che fornisce servizi di gestione calore o energia; C) “utenza di servizio pubblico”, ossia un’utenza che utilizza il gas per alimentare una struttura pubblica o privata che svolge un’attività riconosciuta di assistenza, tra cui ospedali, case di cura e di riposo, carceri e scuole; D) “usi diversi”, ossia un cliente, persona fisica o giuridica, che usa il gas per usi diversi da quelli riconducibili ai tre punti precedenti.
Tipologia di uso È il tipo di utilizzo del gas, ad esempio per la cottura dei cibi e/o per la produzione di acqua calda e/o per il riscaldamento (individuale o centralizzato). La distinzione è rilevante ai fini del calcolo dell’ammontare del Bonus gas.
Termini e definizioni sono presi dal Glossario dell’Energia pubblicato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.