Bollette: quali conservare e per quanto tempo?

Bollette: quali conservare e per quanto tempo?

Le bollette di luce e gas possono pervenirci in formato cartaceo, elettronico oppure digitale. Una cosa però è certa, le bollette si ricevono con regolarità. Da un punto di vista oggettivo, a prescindere dal formato, le bollette hanno la stessa valenza. L’unica cosa che differenzia i vari formati è lo spazio fisico necessario per conservare quelle cartacee. Considerando che ne riceviamo quasi venticinque l’anno, fra luce e gas, col passare del tempo potrebbero diventare ingombranti. A tal proposito, sapere per quanto tempo sia necessario conservarle prima di sbarazzarsene diventa molto conveniente. Innanzitutto bisogna sapere che le bollette vanno conservate esclusivamente per sicurezza, per poter attestare l’avvenuto pagamento in caso di contenzioso con i fornitori. Può succedere, infatti, che la società di fornitura invii un sollecito o la richiesta di dimostrare dell’avvenuto pagamento. In questo caso, avendo conservato la ricevuta del pagamento della bolletta si può evitare di pagarla due volte. Ovviamente se si decide di ricevere la fattura elettronica e domiciliare il pagamento presso la proprio banca, si può gestire il tutto con più facilità. Anzi, si può dire che chi opta per quest’ultima non ha la necessità di conservare le bollette. Quello che realmente conta sono le ricevute dei pagamenti che, se effettuati tramite banca, sono subito rintracciabili nello storico.
 

Quanto tempo devono essere conservate le bollette?

L’articolo 293 del Codice Civile afferma che ogni fornitore può richiedere il pagamento di una o più fatture entro e non oltre un dato lasso di tempo. Proprio per questo motivo è necessario conoscere a quanto ammonta il suddetto periodo periodo, per tutelarsi, conservando le bollette. Una volta superato il periodo definito dalla legge, non vi potrà più essere richiesto alcun pagamento. Nel nostro caso, quello di bollette per le utenze (luce, gas, ma anche acqua) sono da conservate per 5 anni. Oltre i quali il fornitore non avrà più diritti nel richiedere il pagamento di un arretrato. Al contrario, nel caso venga reclamato tale pagamento prima della scadenza e il cliente non potesse dimostrare di averlo già adempito sarà costretto a pagare nuovamente. Non solo, saranno a suo carico anche eventuali interessi e/o sanzioni per il ritardo.

Per queste ragioni ricordiamo che sono indispensabili la puntualità e la precisione nel pagare le bollette, ma specialmente la conservazione dei documenti che lo attestano.
 

Bollette da conservare per cinque anni

Riassumendo, conservare ricevute e documenti, seppure scomodo, rappresenta il modo più sicuro per attestare la propria regolarità dei pagamenti. Anche se non si fa un’archiviazione precisa ed ordinata, dedicare uno spazio a questi documenti rende possibile andare a cercare necessario se e quando sarà il caso. Ancora meglio, se fate una copia digitale delle proprie fatture tramite scanner per archiviarle in modo sicuro sul proprio computer (con backup su hard disk e usb varie). Ad ogni modo è consigliabile fare una sfoltitura ogni cinque anni per liberarsi di quelle ormai inutili.

Fonti: I contenuti ripresi in questo articolo sono liberamente reperiti online su portali ufficiali come quello di arera.it e sui principali organi d’informazione giornalistici.

Risparmiare in bolletta: consigli per abbattere i consumi

Risparmiare in bolletta: consigli per abbattere i consumi

Risparmiare in bolletta su luce e gas è fattibile. È sufficiente adottare alcune accortezze per ridurre sprechi quotidiani e scegliendo una fornitura conveniente per le proprie esigenze. Sono in molti, infatti, a pagare di più di quel che dovrebbero per la luce ed il gas, senza nemmeno saperlo. 

Limitare i consumi favorisce il risparmio e come se non basta aiuta anche la sostenibilità del futuro globale.

Per risparmiare in bolletta luce e in quella del gas, ci sono fondamentalmente tre fattori da considerare: scegliere una fornitura conveniente, cambiare alcune abitudini di consumo ed investire su impianti ed edifici per migliorarne l’efficienza energetica.

Risparmiare in bolletta: ridurre i consumi

In Italia, il costo al kWh aumenta progressivamente all’aumentare del consumo. Questo a tutela degli sprechi, sfavorendo così i consumi elevati. Conosci di ciò, è quindi chiaro che una riduzione dei consumi consente di non entrare in scaglioni con un prezzo al kWh maggiorato. Possiamo perciò risparmiare in bolletta e contemporaneamente contenere l’impatto ambientale.

Ovviamente quindi il primo consiglio è consumare meno energia. Ogni famiglia ha un margine di risparmio raggiungibile grazie a buone abitudini di consumo. Di seguito alcune regole semplici che ogni famiglia dovrebbe seguire per risparmiare in bolletta e ridurre l’impatto ambientale:

  • Spegni sempre le luci non utilizzate;
  • Modalità deumidificazione sul condizionatore: abbassando l’umidità, la stanza viene rinfrescata naturalmente, abbassando i consumi.
  • Regolate lo scaldabagno a 40° C in estate e a 60°C in inverno, ed accenderlo esclusivamente quando occorre;
  • Impostare la temperatura della lavatrice a 30°, ed utilizzare sempre la funzione eco;
  • Utilizzare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico;
  • Chiudete le persiane d’estate, mentre in inverno fatelo solo al tramonto;
  • D’inverno mantenete il riscaldamento a 20°;
  • Non coprite mai i termosifoni con tende od altro;
  • Durante la notte chiudete bene tapparelle e serrande;
  • Assicuratevi che non entri aria da porte e finestre.
  • Pulite con regolarità i filtri del condizionatore;
  • Chiudete sempre bene il frigo e non mettetevi mai cibi caldi perchè consumerebbe più energia;
  • Gli apparecchi in stand-by consumano più energia, utilizzate piuttosto multiprese dotate di interruttore;

Risparmiare in bolletta: Quale offerta Luce e Gas scegliere?

Sempre più utenti si stanano spostando nel mercato libero, ottenendo spesso e volentieri prezzi di luce e gas molto convenienti. Grazie alla fine del mercato tutelato, prevista nel 2022, tutti gli utenti dovranno vagliare questa scelta nel futuro prossimo.

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Investire nell’efficienza energetica

Sicuramente un altro ottimo modo per risparmiare sull’energia è quello di investire nell’efficientamento energetico di impianti ed elettrodomestici. Gli interventi più comuni e più efficienti che possiamo fare nelle nostre case sono:

  • Adottare lampade LED a risparmio energetico in tutta la casa;
  • Sostituire gli elettrodomestici almeno ogni 10 anni;
  • Dotarsi di elettrodomestici come minimo di classe energetica A;
  • Acquistare caldaie ad alta efficienza;
  • Installare valvole termostatiche, per poter regolare la temperatura in ogni singola stanza oppure un cronotermostato a programmazione;
  • Cambiare gli infissi con quelli moderni a taglio termico che isolano molto di più;
  • Migliorare in generale tutto l‘isolamento termico di mura e tetto.

Secondo statistiche sul risparmio elettrico è emerso che con un elettrodomestico moderno rispetto ad uno obsoleto arriva a 35 % per una lavatrice ed addirittura a 40 % per un frigorifero!

MERCATO ENERGIA AI MINIMI STORICI

MERCATO ENERGIA AI MINIMI STORICI

ESITI DEL MERCATO ELETTRICO

Nel contesto attuale che vede l’emergenza sanitaria caratterizzare il periodo odierno, il Pun cala a 31,99 €/MWh (-18,6% su febbraio e -39,5% sul 2019). Questo è un minimo storico eguagliato solo ad aprile 2016, in corrispondenza di volumi complessivamente contrattati nel MGP ai minimi da quasi tre anni (22,1 TWh, -10,1% sul 2019). Al contrario, la liquidità del mercato regge ancora intorno al 77%. I prezzi di vendita si attestano tutti sui livelli minimi intorno a 31/34 €/MWh. Un’ulteriore riduzione delle quotazioni nei prossimi mesi viene registrata nel Mercato a Termine dell’energia elettrica. Il baseload che chiude a 25,39 €/MWh (-31,9%) nel mese di Aprile.

Leggi anche: BONUS SOCIALE 2020: PROROGHE A CAUSA EMERGENZA CORONAVIRUS

ANDAMENTO MERCATO ENERGIA ITALIANO

Il Covid-19 influenza anche il contesto dell’energia, contribuendo, anche nel mese di Marzo, a perpetuare il trend ribassista dei consumi di gas naturale in Italia. In coerenza con gli ultimi cinque mesi quindi, i consumi scendono del 4% su base annua. Flessioni in doppia cifra (-16/-18%), (fra i più bassi dell’ultimo decennio per il mese preso in considerazione), anche per i consumi del termoelettrico ed industriale. In controtendenza, invece, i consumi del comparto civile sono in ripresa (+13%).

Sicuramente a favore hanno avuto il calo delle temperature nell’ultima parte del mese. Per quanto concerne l’offerta, la riduzione di domanda è assorbita da minori importazioni tramite rigassificatori GNL (-27%). Questo a fronte di flussi via gasdotto stabili (+0,2%), e da una minore produzione nazionale (-17%). In aumento iniezioni ed erogazioni dai siti di stoccaggio, per una giacenza a fine mese in crescita (+51% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Nei mercati a pronti del gas gestiti dal GME i volumi negoziati crescono al massimo storico di 12,3 TWh, (oltre +200% rispetto all’anno scorso). Sono in crescita continua crescita da fine 2018 con una quota sulla domanda totale che supera il 17% (record storico).

La crescita sembra invece concentrata nel comparto MGP-Gas, sia a contrattazione continua che ad asta, con scambi complessi pari al 56% sul totale contrattato. Le quotazioni a pronti aggiornano per il secondo mese consecutivo i minimi storici, collocandosi attorno a 10 €/MWh e poco sotto il riferimento al PSV (10,11 €/MWh). Le contrattazioni sul mercato a termine del gas (MT-Gas) si portano a 125 mila MWh, con prezzi di controllo in generale ribasso.

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Contatori di luce e gas: le domande frequenti

Contatori di luce e gas: le domande frequenti

Contatori di luce e gas sono fondamentali per la misurazione dei consumi. Quasi ognuno di noi riceve regolarmente bollette di luce e gas dove vengono fatturati kWh (chilowattora) elettrici e metri cubi di gas. La domanda che sorge spontanea è: come fa l’azienda fornitrice a sapere quanto abbiamo consumato e di conseguenza quanto dobbiamo pagare? Come detto all’inizio i contatori di luce e gas svolgono un ruolo fondamentale in questo frangente.

Il contatore diventa quindi uno strumento indispensabile, da conoscere e sapere utilizzare. Facciamo chiarezza sugli aspetti principali, rispondendo alle domande che vengono poste di frequente.

CONTATORI DI LUCE E GAS: DOMANDE GENERALI

  • Chi detiene la proprietà dei contatori?

Sono i distributori locali che si occupano di gestire la reti a possedere fisicamente i contatori. Ogni territorio presenta un distributore di elettricità e uno relativo al gas che svolgono diverse funzioni (manutenere le reti, prendersi carico di interventi tecnici ordinari, eseguire allacciamenti e operazioni di voltura e rilevare le letture che vengono usate dal fornitore per fatturate).

  • I dati di letture e consumi raccolti a chi appartengono?

Sono senz’ombra di dubbio del consumatore! È molto importante sottolinearlo perché anche se il contatore appartiene al distributore, i dati sono esclusivamente del consumatore possono essere comunicati solamente ad i soggetti con cui il consumatore sottoscrive un contratto ed esclusivamente per il periodo di fornitura.

  • Quali costi ha un contatore? In caso di sostituzione mi vengono addebitati?

Sostituire un contatore non ha costi! Non avremo voci di costo in bolletta e tanto meno il tecnico potrà richiedere dei pagamenti in contanti. I costi del contatore (i servizi di rete) vengono già inclusi in bolletta attraverso una voce specifica: Spesa per il trasporto e la gestione del contatore presente in bolletta a prescindere dal fornitore o dal tipo di mercato (Libero o di Tutela).

  • Se si cambio fornitore devo sostituire il contatore?

No! Il contatore non è legato al venditore, ma di proprietà del distributore che, durante il cambio di fornitore, deve comunicare la data e la lettura di passaggio al fornitore in entrata ed a quello in uscita.

  • Come mi comporto in caso di guasto della rete (elettrica o di gas)?

In questo caso è importante rivolgersi subito all’emergenza guasti. Il servizio in questione, gestito dal distributore, è contattabile tramite il numero verde presente obbligatoriamente in bolletta! Anche in questo caso l’intervento non ha alcun costo aggiuntivo!

  • Cosa fare se ho dubbi sul corretto funzionamento del contatore o se ci sono problemi con la lettura?

Prima di tutto è consigliabile rivolgersi ad un tecnico di fiducia per verificare che non vi siano guasti o perdite. Se i dubbi persistono è possibile chiedere una verifica metrologica al proprio venditore secondo le modalità da lui previste. Una volta informato il cliente su eventuali costi e ricevuta conferma sulla sua volontà di procedere, il fornitore farà richiesta al distributore che dovrà verificherà e trasmettere i risultati.

  • Dopo la verifica cosa può accadere?

Nel caso in cui si dimostri il corretto funzionamento del contatore il costo verrà addebitato al cliente, al contrario il contatore verrà sostituito, ma non solo, verranno anche ricostruiti i consumi precedenti per la restituzione di quanto, eventualmente, fatturato in eccedenza.

  • E i dati sulle letture e sui consumi raccolti dal distributore di chi sono?

CONTATORI ELETTRICI

  • Quali informazioni sono fornite dal contatore elettrico?

I contatori elettronici forniscono, al contrario dei vecchi contatori, molte informazioni. Nello specifico:
– Data e ora
– Potenza istantanea assorbita in kW (alcuni contatori non la mostrano)
– La lettura dei consumi nelle tre fasce orarie (A1, A2 e A3 oppure F1, F2 e F3) e della potenza massima registrate dal contatore (P1, P2 e P3)

  • Ogni quanto si rileva la lettura?

In caso di contatore tradizionale o elettronico non gestito telematicamente il distributore deve, per i clienti domestici effettuare un tentativo di lettura ogni 4 mesi. Se per qualsiasi motivo il contatore non è accessibile e la lettura non è possibile per due volte di file è previsto un ulteriore tentativo. In caso di contatore elettronico già attivato per rilevare i consumi per fasce orarie, il distributore è tenuto ad effettuare una rilevazione mensile.

Per approfondire leggi anche: Bolletta della luce: come leggerla e capirla

CONTATORI GAS

  • Quali informazioni fornisce il contatore?
  • Per il gas il discorso è analogo e va fatta distinzione fra contatori meccanici in cui l’unico valore riportato è l’avanzamento della lettura dei consumi, mentre su quelli elettronici visibili molte più informazioni. Alcune di queste sono:
  • – Il consumo di gas
  • – Il codice PDR
  • – Lo stato della valvola
  • – La portata massima
  • – La segnalazione di problemi
  • Ogni quanto deve essere rilevata la lettura?

La risposta varia a seconda del volume di Gas consumato. Il contatore deve compiere un tentativo di lettura:
– almeno una volta l’anno per consumi fino a 500 Smc/anno;
– 2 volte l’anno, per consumi dai 500 Smc/anno ai 1.500 Smc/anno;
– 3 volte l’anno, per consumi da 1.500 Smc/anno a 5.000 Smc/anno;
– almeno una volta al mese per i consumi superiori a 5.000 Smc/anno.

Se il contatore non fosse accessibile ed il cliente non reperibile, il distributore deve lasciare in forma scritta un avviso in cui invita il cliente a contattare il proprio fornitore per comunicare l’autolettura, a seguito della visita effettuata e non andata a buon fine.

Per approfondire leggi anche: Bolletta della luce: come leggerla e capirla

Reddito di cittadinanza: quali bollette pagare

Reddito di cittadinanza: quali bollette pagare

Reddito di cittadinanza: l’INPS fornisce alcuni importanti chiarimenti sul suo utilizzo. Nello specifico, ci spiega quali bollette è possibile pagare attraverso il suddetto reddito.

Con il reddito di cittadinanza è possibile coprire i costi delle bollette, ma non di tutte. L’utilizzo della Card RdC è veramente ostico, considerando che, ad oggi, non vi è una lista complete di quali spese è possibile coprire e quali no.

È la stessa INPS ad ammettere che vi è confusione sull’utilizzo della Card RdC, vogliamo provare quindi a fare un pò di chiarezza con gli elementi a nostra disposizione fin qui. Proprio perché sulle bollette che è possibile pagare con il reddito di cittadinanza la risposta è stata esaustiva: sì luce e gas, no a internet e telefono.

Leggi anche: BOLLETTA DELLA LUCE: COME LEGGERLA E CAPIRLA

Con il reddito di cittadinanza si può pagare solo la bolletta di luce e gas

Il reddito di cittadinanza è quindi sì utilizzabile per far fronte alle bollette di luce e gas, semplicemente recandosi in Posta. C’è di più non vi è limite al pagamento dei consumi di energia, su questo l’INPS è stata particolarmente chiara.

Chi possiede una Card RdC potrà quindi presentarsi con i bollettini ricevuti alle Poste Italiane e versare il pagamento presso gli sportelli.

Molto meno chiaro è invece il divieto di usare il reddito di cittadinanza per fronteggiare le spese di telefonoe internet, ritenuti beni di secondaria importanza e quindi non di prima necessità.

Non è possibile pagare telefono ed internet con il RdC

Abbiamo detto fin qui che tramite il reddito di cittadinanza è possibile pagare la bolletta di luce e gas, ma vi è il divieto categorico di utilizzare la Card RdC per le bollette di telefono o internet. Questo è quanto confermato dallo stesso contact center dell’INPS.

Considerando che non esiste una lista ufficiale di spese consentite e vietate, ci si basa sulle informazioni rese disponibili dal ministero sui propri siti. Sul sito dedicato al reddito di cittadinanza è chiaramente esplicitato quanto segue:

“La carta consente inoltre l’acquisto di ogni genere di beni di consumo e servizi…”

Peccato che questo uso senza particolari limitazioni non sia coerente con il parere dell’INPS che rende chiara la sua posizione.

Si potrebbe aprire un dibattito sul divieto di utilizzare il reddito di cittadinanza per pagare le bollette di telefono ed internet visto il contesto in cui si inserisce la misura e gli obiettivi che persegue. La ricerca del lavoro, la formazione e l’informazione viaggiano ormai sul web. È quindi indispensabile, anche e soprattutto per motivi occupazionali, potere accedere ad internet o effettuare una telefonata.

In attesa di ulteriori chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro e dell’INPS ci atteniamo alle informazioni certe in nostro possesso.
Con il Reddito di Cittadinanza è possibile pagare bollette di Luce e Gas.

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Bonus Sociale 2020: Proroghe a causa emergenza Coronavirus

Bonus Sociale 2020: Proroghe a causa emergenza Coronavirus

Bonus sociale 2020 ai tempi del Coronavirus. Cosa succede?

L’ARERA decide di rispondere all’attuale situazione emergenziale, con un’operazione a fronte della crisi economica.
Le scadenze del Bonus Sociale vengono prorogate, riducendo anche le comunicazioni per domande e pagamenti.
Ovviamente i tempi e la gestione del servizio potrebbero variare con l’evolversi dell’epidemia

Il contributo di ARERA

Negli ultimi mesi ARERA ha adottato diverse misure e provvedimenti per migliorare le condizioni odierne. Un esempio è la sospensione dei distacchi di morosità. Questo a dimostrazione del fatto che l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente è stata fin da subito in prima linea per la tutela di consumatori e fornitori di luce e gas.

Bonus Sociale 2020: Proroga scadenze e rinnovi del Bonus Energia

Una delle misure adottate last minute è stata la proroga per il rinnovo del bonus energia nazionale (valente per luce, gas e acqua) oltre che la garanzia di continuità a questo Bonus, specie visto il momento in cui ci troviamo.

Bonus sociale: cos’è? Realizzato da ARERA e introdotto dal governo con il contributo dei Comuni, in parole povere, è un taglio ai costi della bolletta dedicato a chi vive disagi economici o problematiche famigliari. Per approfondire le dinamiche del Bonus Sociale 2020, requisiti e regolamenti potete leggere l’articolo: BONUS ENERGIA ELETTRICA E GAS 2020: COME OTTENERLO?

Essendo impossibilitati ad uscire di casa come di consueto, rinnovare il bonus sarebbe stato un problema logistico non indifferente per le famiglie. Da qui la decisione di protrarre le scadenze prefissate, dilatando i tempi di presentazione della domanda.

Di conseguenza, chi aveva la scadenza fissata tra l’1 marzo e il 30 aprile di quest’anno ha ora la possibilità di rinnovarlo nei 2 mesi successivi (60 giorni per l’esattezza). Ovviamente nel frattempo, è garantita la continuità del bonus (una volta verificati i requisiti indispensabili) con effetto retroattivo iniziando dalla data di scadenza originaria. Nessuna famiglia perderà quindi il bonus: indispensabile ora più che mai.

Qui: il comunicato ufficiale dell’Arera.

Attenzione: ovviamente vista l’alta instabilità della situazione, il periodo in questione potrà subire ulteriori cambiamenti.

Sospensione comunicazioni e necessità di cambiamento

Stefano Besseghini, presidente ARERA, che già a gennaio ha reso pubblico la volontà di automatizzare il rinnovo e allargarlo a più nuclei famigliari, ha ammesso che la richiesta del Bonus sociale è un processo complesso e restrittivo. Da qui la decisione, in questo periodo di emergenza, di sospendere le comunicazioni sul rinnovo, l’ammissione e il regime del rinnovo, sull’emissione dei bonifici, e sull’accettazione o meno delle domande di remissione di quelli non riscossi.

Ricapitolando:

  • il rinnovo del bonus sociale, per chi ha la scadenza tra l’1 marzo e il 30 aprile, può essere effettuato entro 60 giorni;
  • sono sospese le comunicazioni per il rinnovo della domanda, sull’ammissibilità (o meno) al regime di compensazione, sull’emissione di bonifici domiciliati agli utenti indiretti e sull’accettazione o meno delle domande di remissione dei bonifici non riscossi.